di Carmelo Pantano
Sopratutto nel palermitano, siamo sempre stati abituati alle reazioni artistiche di una giovane donna che da sempre tramite la sua creatività non ha mai avuto paura di dire la sua sulla maggiori tematiche sociali, quella giovane donna è Elisa Martorana, artista fotoreporter sensibile e intelligente. L’abbiamo incontrata, perché siamo curiosi di sapere se sta realizzando qualche nuovo progetto come reazione a gli ultimi fatti cronaca che riguardano Telejato, dove nel tempo libero, ha prestato il suo talento come volontariato.
Ciao Elisa, quando hai deciso di mettere a disposizione il tuo talento per il sociale?
Tutto esplode da Don Puglisi e dalla sua storica frase “Se ognuno fa qualcosa”, sono cresciuta con gli ideali francescani “Signore, fa di me uno strumento della tua pace..” così negli anni il passo è stato naturale: perché creare solo immagini decorative se potevo provare a dare il mio contributo per inviare messaggi, o quanto meno per far nascere riflessioni? Così ho iniziato! Attenzione non sono una santa, cerco solo di vivere nel modo migliore possibile.
Inizi giovanissima, nel 2008 partecipi al I ° Concorso Fotografico “Family Moment” promosso dall’Arcidiocesi di Palermo e ricevi una menzione di merito, nel 2011 vieni inserita nella settimana della cultura del MIBAC e presenti al pubblico anche l’opera “Mafia Breakfast” che viene anche donata a Vittorio Sgarbi… Poi inizi a fare volontariato a Telejato, come e quando?
E non solo questo, negli anni antecedenti a Telejato vengo proclamata Socia Onoraria del Parlamento della Legalità, faccio la fotoreporter per un quotidiano toscano ilmiogiornale.org, le mie immagini sono ospitate all’evento “VELE DELLA LEGALITA’ 2012” in onda su RAI1 – LINEA BLU. Curo la comunicazione Artistica ed editoriale a Montecitorio e a Palazzo Sant’Elia (PA) della mostra NAMELESS di Arrigo Musti per il giorno della memoria… Dal 20 Maggio al 7 Giugno 2013 espongo all`Italian Cultural Fondation di New York e al ritorno in Italia tra l’altro vengo anche invitata come socia onoraria del Parlamento della legalità insieme ad altri componenti, al Quirinale per l’inaugurazione dell’anno Scolastico 2013/2014… e tanto altro, (non voglio ricordare tutto il mio curriculum, ma ormai ho imparato ha mettere i puntini sulle “i”)… Io ho visto Pino Maniaci per la prima volta il 24 agosto 2014 alla consegna del Premio Internazionale Orgoglio Siciliano e quattro mesi dopo, ovvero il dicembre 2014 i media parlano dell’impiccagione dei sui cani, atto crudele. Io che amo gli animali vengo doppiamente turbata dall’accaduto, cosi da quell’occasione inizio a fare volontariato a Telejato.. già da tempo realizzavo dei video reportage ironici come: Reportammu i video reportage di una fotoreporter e Web Cam on. Così mi dico tra me e me, che non mi costa nulla… Se posso dare una mano al fine di far crescere la voglia di legalità e riscatto della mia terra… Anche perché già un anno prima, nel NOVEMBRE 2013 ho dato vita al mio progetto “L’Albero:quando la cronaca diventa arte”, un modo creativo per unire arte, legalità, impegno sociale, cronaca e reportage… tutto quello che ho sempre avuto nel cuore…
Verissimo sei sempre stata impegnata nel sociale, quindi nel tempo libero andavi a Telejato… com’era?
Un luogo fatto di giovani, di sorrisi, di impegno, di ideali. Un luogo dove trovavi centinaia di alunni in visita, scrittori, personalità di spessore. Li non si vedeva la differenza di età o di curriculum, li si sta tutti insieme uniti per un ideale… fare denuncia. Per me, andare in redazione era piacevole, ammetto di essere tornata adolescente li dentro, mi sentivo ritornata come ai tempi delle proteste al liceo, non avevo bisogno di andare in tacchi e trucco, come in altri ambiente, e questa cosa devo ammettere mi ha trasmesso serenità… si stava insieme per un ideale e non per altro.
Come hai vissuto lo scandalo?
Male, come tutti credo, io vengo dal mondo dell’arte, io vivo di emozioni, di colori, non ho filtri. Nel mio mondo, l’arte, vivi le emozioni estreme per creare… Sicuramente in tutta questa storia, che ho capito essere più grande di me… ci sono tante, troppe cose da chiarire. Io sono coerente, cerco di esserlo sempre a qualsiasi costo, e per questo penso che non tocchi a me giudicare, credo che la magistratura deve fare il suo corso perché troppe cose strane ci sono di mezzo. Sinceramente non riesco a credere alla faccenda penale, e spero che la magistratura e gli avvocati devono fare luce. Lui ha toccato poteri forti, quello lo sanno tutti e spero che tutto venga chiarito, e chi ha sbagliato paghi. Per me la faccenda grave è quella morale, cito Pif: “Mi è crollato il mondo addosso, La vicenda dei cani mi ha fatto molto incazzare”. Nessuno mette in dubbio il lavoro svolto da Pino negli anni, anche perché sarei ingiusta, anche perché non frequentavo Telejato prima del dramma dei cani, ma ammetto, che se verrebbe confermato in un modo o in un’altro, che tutta la faccenda morale parta per questioni legate a una relazione, la mia delusione sarà irreversibile. Non perché non si può sbagliare, ma perché credo che quando si facciano delle scelte di vita, bisogna cercare di essere coerenti, e se non ci si sente più, per diversi motivi, di continuare con determinate responsabilità, allora si cambia registro. Comunque io ho chiesto a Pino spiegazioni private perché di tutto “il teatrino pubblico” non mi interessa, io non facevo volontariato per visibilità ma per un ideale e gli ideali vanno rispettati. Lui mi ha assicurato che appena potrà lo farà, così, io per il momento seguo il mio cuore e la mia coscienza come ho sempre fatto.
Cosa farai adesso?
Rielaboro il tutto per fare arte, per fare motivo di riflessione, come ho sempre fatto. Non rinnego Telejato e tutto il mio desiderio di riscatto, non rinnevo il mio affetto e stima per Letizia dolce guerriera dalla forza unica, non rinnego i sorrisi, le battute, e gli affetti nati attorno al tavolo da pranzo di casa Maniaci. Nell’era del digitale, dove tutti siamo amici su facebook e poi in realtà non ci si è mai visti neppure una sola volta, Telejato ha unito centinai di giovani, e questo non smetterò mai di dirlo e di far riflettere la società sulla questione. I giovani non sono bamboccioni, hanno desiderio di lottare di costruire una società migliore e “I grandi” hanno il diritto e il dovere di pensarci ogni giorno… I giovani non sono il futuro ma il presente. Un grande uomo disse: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare”. (Matteo 18,6). Ora, io non credo che bisogna attaccare macine da mulino al collo di nessuno, ma credo che simo arrivati al capolinea: i politici, i magistrati, le lobby, i giornali, la chiesa, l’antimafia ecc… Chiunque abbia a che fare con “i Piccoli” deve guardarsi più spesso allo specchio. Mentre i giovani devo unirsi e abbandonare ogni forma di nepotismo e come dice Pif, è arrivato il tempo dell’antimafia 3.0, quella più difficile: ognuno sarà leader di se stesso. Io ho sempre cercato di farlo, con le mie immagini e voglio continuare a farlo, più di prima se occorre, da subito, ecco perché domenica 15 Maggio sarò ospite alla IV edizione di “Le Vie della Legalità” e dal 22 al 28 Maggio sarò presente con una nuova opera dal titolo “ Cinisi, 9 Maggio 2016” alla collettiva “Le Scarpe raccontano… A piedi nudi ballano i Santi”, entrambi gli eventi nella splendida cornici di Villa Sant’Isidoro ad Aspra, la bellissima borgata marinara di Bagheria, la mia città.
Elisa, quale credi sia la morale della favola, attualmente?
La morale della favola, attualmente è molto triste: probabilmente i mafiosi sono tornati a brindare guardando la tv, le televisioni come i giornali e le radio ricercano l’audience dimenticando quei giovani che seguendoli si sentono sbandati, la politica fa acqua da tutte le parti, … Un’Italia devastata, senza punti di riferimenti… Restano solo i morti… quelli non c’è li tocca nessuno. Mi auguro soltanto che il progetto dei grandi poteri non sia proprio questo.
Elisa, grazie per la tua disponibilità e coerenza. Prego, mi raccomando pubblicate in modo altrettanto coerente con quanto detto, sono stanca dei taglia, copia e incolla e dei montaggi audiovisivi.