29 agosto 2016
Libero Grassi era un imprenditore coraggioso. Cosa nostra lo ha ucciso il 29 agosto del 1991. Lui si era rifiutato di versare nelle casse della mafia il pizzo, cioè parte dei suoi legittimi guadagni. Era di origini catanesi ma lavorava a Palermo dove aveva fondato l’impresa tessile Sigma. Rapine, intimidazioni, richieste di pizzo erano stati sempre più frequenti. “Non mi piace pagare (il pizzo) – disse a Samarcanda su Rai3 pochi giorni prima del suo assassinio – perché è una rinunzia alla mia dignità di imprenditore: io divido le mie scelte con il mafioso”. Dopo la sua scomparsa, sono nati movimenti, associazioni. Tano Grasso, imprenditore di Capo d’Orlando costituisce la Fondazione Antiracket. Nascono Libera e AddioPizzo. In altre città del Sud, come Napoli, Reggio Calabria i cittadini appoggiano le imprese pizzo-free. A Palermo nel 25esimo anniversario della morte di Libero Grassi è stata organizzata una cerimonia di commemorazione.