CAMPIONATO II ^DIVISIONE VOLLEY CITTA’ DI FICARAZZI
Don Orione Palermo – Città di Ficarazzi 3-0( 25-17; 25-21; 25-18)
Il risultato è onesto! Avversario aggressivo tra le mura amiche bene allenato da Massimo Sibani e Valentina Accardi e, soprattutto, la scuola Don Orione da sempre protagonista nel volley palermitano. E’ sempre difficile vincere in quel campo! Difficile l’esordio nonostante le buone intenzioni della squadra animata da una positività e soprattutto un’euforia fuori dalla norma!
E’ successo quello che si è ripetuto nelle partite precedenti di Coppa ovverosia alcune atlete capaci di tenere alta la soglia di attenzione in allenamento e un ritmo positivo che non sono ancora all’altezza della situazione in campo e nelle partite ufficiali. Analogamente altre atlete murano spettacolarmente palle importanti, come Federica Fiorelli ( la 1^ foto) eseguendo attacchi di spessore cadendo in errori grossolani e contribuendo cosi – anch’esse – a rendere tutto difficile. In quest’ambito tattico, le più giovani, Martina Lannino , Giulia Marino , Alessia Milazzo ( la 2^ foto) e, a partita pregiudicata, Aurora Ramirez sono vittime del dazio da pagare oltre le loro specifiche responsabilità sebbene comprensibilmente vittime di qualche errore nella globalità del gioco.
Responsabilità che si accolla anche l’allenatore Franco Comparetto questa volta distratto su alcune regole elementari di cambio e, conseguentemente, recidivo. Non si sarebbe verificato con il secondo allenatore. Il problema, inoltre, è quello di capire ancora una volta in modo onesto, quale sia il limite di autorevolezza tra l’allenatore nella capacità di esser ascoltato a specifiche direttive (parlano vent’anni di formazione nei settori giovanili almeno nella formazione e crescita di atlete eccellenti portate alle categorie superiori) e di contro delle atlete, quale sia il loro reale spessore morale e culturale sportivo non sempre onestamente adeguato. Non tutte, ancora una volta, con atteggiamenti tacitamente indisponenti sono state leste a cambiare in corso d’opera alcuni micidiali accorgimenti tattici mettendo davvero in difficoltà l’allenatore. Si cambierà qualcosa certamente, per non rovinare una squadra che, in prospettiva, da segnali di crescita tecnica e tattica al momento frenati da alcune negatività e sterili atteggiamenti da eliminare anzitempo o incoraggiando, ancora una volta, talune atlete, all’ultima chiamata, in un nuovo e auspicato rivoluzionario corso di cambiamento sostanziale. Articolo di Franco Comparetto