Posted in: Politica Nazionale
– 2 dicembre 2016Matteo Renzi a Palermo questa mattina per la chiusura della campagna referendaria che domenica vedrà gli italiani andare al voto. Per l’ennesimo appuntamento siciliano in prima linea, nella mobilitazione, il sottosegretario Davide Faraone e Sicilia futura dell’ex ministro Salvatore Cardinale. “Crediamo in questa sfida referendaria e stiamo mobilitando i nostri elettori”, afferma Salvatore Lo Giudice altro esponente di Sicilia futura. Ma una buona mano alla riuscita della manifestazione la stanno fornendo anche gli ex forzisti di Ncd. A sostenere le ragioni del si una buona presenza della consuta femminile di Sicilia Futura.
Salito sul Palco del Politeama intorno alle 11 è stato accolto in festa. Esordisce dicendo che la nostra democrazia è fondata sul diritto di veto non di voto. Tutti promettono sempre di cambiare ma quando salgono al potere se ne dimenticano. Il voto di domenica non riguarda me, anzi, io ho fatto anche qualche errore di troppo, lo ammetto. Riguarda i nostri figli. Nelle prossime ore si decidera` il destino dei prossimi vent`anni”.
Uno può dire di sì o no, il 5 dicembre arriva per tutti se vince sì l’Italia è più forte e avrà più forza e più credibilità. Non buttiamo la possibilità di lasciare ai nostri figli un sistema meno arzigogolato”.
Il risultato è del tutto aperto “Una battaglia bella piena di indecisi, il risultato è aperto e ce la giochiamo sul filo di pochi voti. E’ questo il momento in cui i cittadini decidono da che parte stare”. Alla platea siciliana il premier rivolge un appello “dipende da noi dal come faremo emergere la verità”.
Di bufale ce ne sono tante ma una mi fa arrabbiare come un matto quella in cui dice che c’è il rischio di una deriva autoritaria” e addirittura della “dittatura” ha concluso Matteo Renzi.
Carmelo Pantano