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Sono quasi 140 gli enti locali chiamati a rispettare la prescrizione che prevede che i sindaci di questi comuni entro il 31 luglio dovranno inviare alla Regione i contratti con le ditte disposte a portare all’estero i rifiuti. La misura estrema riguarda quei Comuni che non sono ancora riusciti a superare la soglia del 30 per cento di differenziata, in un’epoca in cui norme alla mano si sarebbe dovuto essere già sopra il 65 per cento da tre anni.
La spedizione fuori i confini isolani, che fino a pochi mesi fa era considerata poco più di una provocazione da fonti interne allo stesso assessorato regionale ai Rifiuti, è diventata una necessità a cui non ci si potrà sottrarre. Il messaggio è chiaro ed è contenuto nelle note ricevute nei giorni scorsi dai circa 140 uffici, cioè più di un terzo dei Comuni siciliani.
Questi i Comuni della Provincia di Palermo che, al momento (dati a maggio 2018), dovrebbero siglare i contratti per portare i rifiuti fuori dalla Sicilia: Alia, Altavilla Milicia, Bagheria, Blufi, Bolognetta, Bompietro, Campofelice di Roccella, Capaci, Casteldaccia, Castellana Sicula, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Cefalù, Ciminna, Corleone, Ficarazzi, Gangi, Geraci Siculo, Godrano, Misilmeri, Monreale, Palermo, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Roccamena, Roccapalumba, San Mauro Castelverde, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Sciara, Termini Imerese, Torretta, Trabia, Ustica, Vicari.
È evidente che la presenza di amministrazioni comunali non in grado di smaltire, con la raccolta differenziata e o con il trasporto fuori regione, almeno il 30 per cento del rifiuto totale prodotto….
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